L'Artigiana Marmi esegue l' Arco di Porta di Palermo con attrezzature all'avanguardia e maestranze specializzate e ad alto livello.
Lasciamo alle parole di Enzo Chirchirillo, consigliere del Sindaco di Trabia - avv. Salvatore Piazza, l'entusiasmo, l'impeto e l'emozione del momento.
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Era il 1944, io giovanissimo meglio dire fanciullo, la guerra ci aveva portato tanta miseria, con l’arrivo degli americani sentivamo avvicinarsi un periodo certamente migliore, cominciavamo a conoscere le caramelle col buco che ci lanciavano dai camion i soldati americani, al nostro grido di “Allò Kent”, così chiedevamo qualcosa di diverso dal pane e dalla pasta che venivano razionate con le tessere.
Facevamo le code presso l’ufficio postale per aspettare i pacchi dall’America che contenevano gli indumenti usati che ci mandavano i nostri parenti, emigrati negli Stati Uniti per cercare lavoro.
A questi ricordi aggiungo quello che mi ha visto spettatore, il crollo dell’Arco di Porta Palermo. Ero presente, i soldati americani dovevano passare, la strada statale 113 attraversava il centro del paese, era l’attuale Corso La Masa, avevano un grosso mezzo militare molto largo e l’ampiezza dell’arco non consentiva l’attraversamento. Decisero di abbattere l’Arco. Guardavamo attoniti, hanno messo una piccola carica esplosiva in cima all’Arco per allentarne la compattezza, poi hanno agganciato l’Arco con dei cavi di acciaio e con l’utilizzo di una grossa motopala hanno strattonato l’Arco che è venuto giù alzando un grande polverone.
Non capivamo che stava crollando una parte importante della storia di Trabia. L’Arco fatto costruire nel 1633 da Ottavio Lanza Barresi di Trabia rappresentava un simbolo di pace, segnava il confine tra Trabia, che da borgo passava a paese e quello di Termini Imerese.
La motopala ha spinto tutti i vecchi blocchi che componevano l’Arco nel vicino torrente e poi hanno demolito il lato destro dell’Arco per allargare il varco, consentendo l’attraversamento dei grossi mezzi americani. La vita ha preso il sopravvento e ben presto abbiamo cancellato il ricordo di quell’Arco.
Son passati 65 anni, e mi sono ritrovato con grande emozione ad assistere alla inaugurazione del nuovo Arco di Porta Palermo, ho fatto un tuffo nel passato, mi sono rivisto bambino, sensazioni di allora commozione di oggi, ho capito quanta importanza ha il nostro passato e come la memoria è veramente preziosa e dovremmo sempre trasmetterla ai giovani d’oggi, perché senza memoria non c’è storia.
Ma siamo stati fortunati, abbiamo degli amministratori della cosa pubblica, sensibili a questi valori, attenti a non cancellare il nostro passato e sono stati capaci di proporre questa ricostruzione, che certamente si è realizzata grazie alla grande professionalità dell’artigianato locale, rappresentato da "L’Artigiana Marmi di Palumbo Vincenzo e Figli” che hanno profuso tutta la loro esperienza per farci rivivere un momento storico, con una realizzazione che rimarrà per sempre nel nostro paese e grazie ancora per avere saputo conciliare la vecchia parte dell’Arco esistente, con la nuova ricostruzione che ha messo in risalto il vecchio ed il nuovo, così come voluto dagli organi preposti alla custodia dei beni culturali.
Questo è stato un episodio vissuto da bambino, oggi è un meraviglioso sogno diventato realtà.
ENZO CHIRCHIRILLO